Trattamento fiscale di finanziamento privato dall’estero

In numerosi casi l’attività imprenditoriale di stranieri in Germania viene parzialmente finanziata da amici o parenti che concedono prestiti al fine dell’acquisto di attrezzature e arredamenti necessari per aprire un’attività ovvero per affrontare le spese iniziali (cauzione di un contratto d’affitto, primi mesi del canone di locazione, buonuscita al gestore precedente). Non vogliamo trattare qui le condizioni formali perché tale accordo venga riconosciuto, in particolare la forma scritta, l’importo adeguato degli interessi o della partecipazione agli utili, la partecipazione alle plusvalenze, ecc. Vogliamo invece evidenziare il trattamento fiscale di un reddito derivante da un finanziamento effettuato da un soggetto residente in Italia all’imprenditore in Germania.

  • Il finanziamento viene concesso come prestito fruttifero (a condizione che vi siano le premesse formali per il riconoscimento fiscale sia in Germania che in Italia) Gli interessi che l’imprenditore tedesco paga al finanziatore in Italia sono deducibili dal reddito d’impresa tedesco, non sono oggetto di ritenuta d’acconto fiscale in Germania e sono imponibili in capo al finanziatore italiano esclusivamente in Italia. Nel suo modello Unico, andranno a formare il reddito quale reddito da capitale.
  • Se il finanziamento comprende una partecipazione all’utile, ovvero ad una plusvalenza al termine di un certo periodo, gli utili che riceve il beneficiario italiano non sono deducibili dal reddito dell’impresa tedesca, concorrono a formare un reddito in Germania del finanziatore italiano che si presume quindi essere fiscalmente anche lui imprenditore dell’attività in Germania. La sua quota va tassata in Germania secondo le regole per la determinazione del reddito e l’aliquota qui vigente, e in Italia saranno imponibili come reddito d’impresa conseguito all’estero, con relativo accredito dell’imposta tedesca sull’imposta da pagare in Italia.

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