Liquidazione di società di capitali

La procedura regolare di liquidazione è soggetta a procedure formali e costose. Nella prassi viene però tollerato un percorso informale, che si conclude con la cancellazione d’ufficio per insussistenza patrimoniale. In genere, una societàa di capitali da liquidare ha già terminato la sua attività commerciale, è inattiva da tempo, conserva pochi beni striumentali, possiede modesta liquidità, è in attesa di incassare i pochi crediti e deve ancora pagare pochi debiti, perlopiú constestati. È fondamentale però che non si trovi in una condizione fallimentare. L’amministratore di tale società, istruito dai soci, inizia quindi a vendere i beni ancora in carico a terzi o cederli ai soci stessi, paga i debiti dopo accordi di transazione.

I soci delibrano la distribuzione delle riserve di utile e rimborsano il capitale sociale versato, che nel totale dovrebbero cosrrispondere alla liquidità. Il capitale sociale deve essere stato interamente versato, altrimenti le quote mancanti costituiscono un credito della società verso i soci, che va saldato. Non viene quindi deliberata alcuna liquidazione, ma viene svuotataa la società di tutti gli elementi patrimoniali. Altra condizione per percorrere tale via consiste nel disbrigo di tutti gli adempimenti ed obblighi – pensiamo ai contratti di locazione, leasing, ai rapporti di lavoro, alla pubblicazione del bilancio, all’inoltro delle dichiarazioni fiscali.

Bisogna quindi evitare che sorgano responsabilità personali dell’amministratore verso terzi o la società. L’amministratore deve dunque dichiarare al Tribunale che, dopo il pagamento di tutti i debiti, non sussiste più alcun bene patrimoniale, allegando un bilancio che lo confermi, non sono pendenti cause legali o accertamenti fiscali, non sussistono le condizioni di insolvernza, sono stati sbrigati tutti gli obblighi fiscali, il capitale sociale era stato interamente versato.

Tale percorso di liquidazione silenziosa viene tollerato dai Tribunali, più o meno severamente, quando è garantito che non sono stati raggirati creditori; e l’Ufficio del Fisco conferma la regolarità della posizione fiscale.