Assunzione dipendente || Anstellung Arbeitnehmer

Cognome Name Family Name

Nome Geburtsname First Name

Data Tag Day:

dell’assunzione  Einstellung  Recruiting

della cessazione  Beendigung  termination

Data e luogo di nascita Geburtsdatum + -ort Date & place of Birth

Indirizzo Adresse Address: via Strasse street

CAP PLZ area code,  luogo Ort place

Tel.:

handy mobile

Nazionalità Staatsangehörigkeit Nationality:

Italiana deutsch english   altra andere other:

Sesso Geschlecht Sex Genere Gender

maschile femminile   männlich weiblich   male female   divers

Impiego a breve termine  /  Impiego ausiliario  Kuzfristige  /  geringfügig entlohnte Beschäftigung Short-term employment  /  Temporary aid

Ich möchte den pauschalen RV-Beitrag zu meinen Lasten aufstocken   nein   ja

Cassa mutua Krankenkasse Institute for health insurance

aok   dak   bek   tkk   bkk   altra / andere /other

privat

Banca Bank Bank:

Codice bancario BLZ code number

Numero del conto corrente Konto-Nr Account number

Codice di previdenza sociale Sozialversicherungsnummer Compulsory social security number

Steuer/tax-ID-Nummer:

Tätigkeit  funzione  job description:

allegare una copia dei documenti seguenti:  folgende Unterlagen in Kopie beifügen:  Please enclose the copy of the following documents:

Passaporto,   carta d’identitá  Paß   Personalausweis Passport   ID card

ELStAM Bescheinigung certificate modulo

Permesso di soggiorno, lavoro o esenzione Aufenthalts-, Arbeitserlaubnis oder Befreiung  Staying, Working permission or Exemption

Certificato di iscrizione come studente Bescheinigung Immatrikulation Universität Besuch einer  Schule Certificate as student in college or at school

Contratto di lavoro  Arbeitsvertrag  Employment contract

Cassa  mutua: certificato di iscrizione!  Krankenkasse: Mitgliedsbescheinigung!  Institute health insurance: member card!

Der Arbeitnehmer erklärt, daß er   

keine weitere Beschäftigung hat    

folgende weitere Beschäftigung hat / bisher hatte

Arbeitgeber

wöchentliche Arbeitszeit

monatliches Entgelt

Beginn

Ende

Unterschrift, Datum:

datore di lavoro / Arbeitgeber

dipendente  /  Arbeitnehmer

Quando il posto di lavoro è molto distante da casa

Una doppia abitazione si ha quando il contribuente mantiene la propria famiglia lontano dal suo luogo di attività professionale, e risiede nel Comune in cui si trova il posto di lavoro.

Un nucleo famigliare richiede la disponibilità di un appartamento
· corrispondente alle esigenze di vita del contribuente,
· che il contribuente può utilizzare grazie ad un suo diritto
· in cui si intrattenga una vita famigliare.

Non rappresenta nucleo famigliare
· una stanza nella casa paterna, anche se il figlio partecipa alle spese
· il soggiorno in un camper

L’abitazione del nucleo famigliare deve anche rappresentare il centro permanente dell’interesse di vita del contribuente, che deve anche sostenere parte delle spese di mantenimento e gestione.

· Nel caso di coniugi, l’abitazione familiare è regolarmente il punto centrale dei propri interessi quando il contribuente vi si reca almeno sei volte l’anno
· Negli altri casi, deve essere il luogo in cui sussistono le relazioni personali più strette. Indizi sono qui: Genitori, partner, parenti e amici, affiliazione a Club. Senza ulteriori esami, viene riconosciuto come centro dei propri interessi se il contribuente lo visita almeno due volte al mese.

La doppia abitazione deve essere motivata per lavoro o professione, Soprattutto:
· modifica del luogo di lavoro a causa di una trasferta,
· Cambio di società o di incarichi aziendali
· Nuovo rapporto lavorativo al di fuori del luogo di residenza.

Come seconda abitazione si considera qualsiasi alloggio messo a disposizione a titolo oneroso o gratuito nelle vicinanze del posto di lavoro. Questo può essere
· Un appartamento in affitto,
· Un condominio,
· Una camera arredata
· Un camera in albergo o
· Una camerata in comune con altri

Non è necessario che il contribuente vi soggiorni o pernotti prevalentemente.

Vengono riconosciuti come spese per la produzione di reddito solo quei costi causati dal mantenimento della seconda abitazione. Esse sono:
· Spese di viaggio
· Spese aggiuntive per il vitto,
· Costi di alloggio,
· Costi per il trasloco.
Tali spese possono venir rimborsate dal datore di lavoro esentasse.

Per il primo e ultimo viaggio il contribuente può dedurre le spese effettive o le tariffe forfettarie (€ 0.30/km effettivi quando si utilizza la propria auto).
Nel periodo intermedio può essere considerato al massimo un viaggio settimanale (€ 0,30 per chilometro di distanza ovvero costi effettivi)
Le spese aggiuntive per il vitto corrispondono alle somme forfettarie, ma solo per i primi tre mesi (€ 24 al giorno).
Se l’occupazione si svolge all’estero, vengono riconosciuti gli importi forfettari esteri.

I costi di alloggio sono riconosciuti in caso di
· possesso di diritto di un appartamento (come proprietario, inquilino o coinquilino) e
· proprio contributo finanziario ai costi complessivi per più di 10 mesi durante l’anno.

Le spese di alloggio della seconda casa vengono prese in considerazione (indipendentemente dalla dimensione dell’abitazione presso il luogo di lavoro e la consistenza del nucleo famigliare) fino a un importo massimo di € 1.000 al mese. Se l’appartamento è in affitto, l’importo massimo comprende tutte le spese come il canone, i costi di gestione, la pulizia e la manutenzione, gli arredamenti necessari, ecc

Le spese di trasloco e di agenzia, quando documentate, sono deducibili.

Le imprese si arrabbiano per le espulsioni dei tirocinanti

Nonostante le nuove leggi per l’integrazione, in Germania i rifugiati che già si sono assicurati un contratto formativo o che già hanno cominciato un periodo di tirocinio continuano a venire rimpatriati.

Per questo, secondo un sondaggio della Sueddeutsche Zeitung, molti datori di lavoro sono arrabbiati e si sentono insicuri a riguardo, se assumere giovani rifugiati. Le associazioni delle imprese e l’Agenzia Federale del Lavoro (Bundesagentur für Arbeit) richiedono ora di porre fine a queste pratiche di espulsione probabilmente illegali.

“Purtroppo oggi come ieri continuiamo a sentire dalle nostre aziende che i rifugiati, nonostante siano in possesso di un contratto di formazione o durante un tirocinio, continuano a venir espulsi”, ha detto Hans Peter Wollseifer, presidente dell’Unione Centrale delle Manifatture tedesche alla SZ.

Questo è vero soprattutto per le regioni meridionali. “Le aziende che fino ad ora tanto si sono impegnati per giovani rifugiati, per questo si sentono insicuri” è la critica del presidente degli imprenditori. In particolare gli Afghani, al momento considerati nelle imprese vogliosi di imparare e affidabili, sono i più colpiti. Le fabbriche che hanno bisogno di forza specializzata, si aspettano più stato di diritto per poter pianificare meglio il loro impegno per la formazione, ha detto Wollseifer.

In teoria anche i richiedenti asilo per cui non è ancora stato sancito il diritto di restare dovrebbero avere la certezza di poter rimanere qui durante il periodo di tirocinio. Così è stato deciso con la legge per l’integrazione del 2016.

In essa è anche stabilito che tali rifugiati dovrebbero avere un permesso di soggiorno esteso per altri due anni nel caso vengano impiegati dopo il periodo formativo di tre anni. Ma è evidente che non tutti i pubblici ufficiali si attengano alla norma.

“Le imprese riportano che i funzionari dell’immigrazione applicano a discrezione la regola del 3+2 per coloro che stanno in un periodo di formazione. I vertici delle regioni dovrebbero assicurarsi che il diritto venga però applicato nella stessa maniera a livello federale”, ha detto il presidente degli imprenditori Ingo Kramer. “Altrimenti corriamo il pericolo che le imprese si tirino indietro dal formare richiedenti asilo o migranti non accettati ma tollerati”. Questo penalizzerebbe la loro integrazione nel mercato del lavoro.

Allo stesso modo la pensa Detlef Scheele, capo dell’Agenzia Federale per il Lavoro: “Quando si chiude un contratto di formazione e questo viene succede sempre prima dell’inizio della formazione stessa, a volte anche mesi prima, dovrebbe esserci una protezione dall’espulsione. È in questo senso che va intesa la regola del 3+2”, ha detto. Il datore di lavoro dovrebbe avere la certezza, così come il futuro tirocinante, che il contratto formativo effettivamente si realizzerà.

Nonostante ciò, secondo i rapporti, nelle regioni, soprattutto Baviera, Baden Württemberg e Sassonia si sono verificate espulsioni oppure è stato negato il permesso di lavoro. Questo ha portato anche nelle regioni limitrofe ad una “insicurezza sul fatto che sia possibile dare formazione a persone che non hanno ancora una situazione stabile in quanto richiedenti asilo”, ha detto Scheele. Ma questo “non è conveniente per il mercato del lavoro”.

Di Thomas Öchsner, Berlino, Der Spiegel
Traduzione: Alessandro Grassi

Elezioni dei rappresentanti delle parti sociali presso l’Istituto di previdenza sociale

Cosa sono le elezioni dei rappresentanti delle parti sociali?

Oltre 30 milioni di contribuenti e pensionati decidono con queste elezioni chi ha diritto di parola all’interno dell’Istituto tedesco di previdenza sociale (Deutsche Rentenversicherung) Bund. Viene eletta un’amministrazione autonoma grazie alla quale i contribuenti e i pensionati possono occuparsi in prima persona delle questioni che li riguardano. Il principio: chi paga o ha pagato contributi deve avere potere di decisione. In questo modo i rappresentanti sono partecipi in modo responsabile alla gestione dell’Ente indipendentemente dallo Stato.

Gli elettori possono decidere circa la composizione del piú importante organo dell’amministrazione autonoma: l’assemblea dei rappresentanti. Questa è il Parlamento dell’istituto di previdenza sociale ed è composta per metá dai rappresentanti dei contribuenti e dei pensionati e per l’altra metá dai rappresentanti dei datori di lavoro.

In questa assemblea decidono insieme assicurati, pensionati e datori di lavoro circa i piú importanti temi ad esempio come vengono impiegati i contributi versati e della composizione personale e organizzativa dell’Istituto di previdenza. Inoltre vengono stabiliti i requisiti e l’entitá dei servizi di riabilitazione.

Il legislatore ha attribuito alle elezioni delle parti sociali un importante ruolo all’interno della democrazia tedesca. Esse sono dal 1953 un consolidato modello di bilanciamento di interessi e contribuiscono all’efficienza della Germania e alla tranquillitá sociale.

Le elezioni delle parti sociali sono le terze elezioni piú importanti in Germania dopo quelle del Parlamento e quelle europee. Hanno luogo ogni sei anni attraverso il voto per corrispondenza, il voto deve essere consegnato esclusivamente via posta e naturalmente l’invio delle buste è gratuito. Le urne sono le oltre 100.000 cassette postali cosí come gli uffici DHL. Tutti i documenti per le votazioni comprese le buste rosse vengono recapitate agli elettori da metà aprile per posta.

Chi puó essere eletto e chi ha diritto di voto?

I candidati a queste elezioni non fanno parte di partiti politici, ma sono persone assicurate presso l’Istituto di previdenza sociale Bund. Tutti loro si battono affinché l’istituto sia sempre piú vicino alle esigenze dei cittadini a abbia un solido futuro.

I candidati non posseggono solo importanti competenze in materia di assicurazione sociale, ma essendo loro stessi iscritti, conoscono bene gli interessi e le esigenze dei contribuenti e dei pensionati. Tutti i rappresentanti svolgono le loro attivitá a titolo gratuito. Della composizione delle liste se ne occupano organizzazioni come sindacati e altre associazioni dei lavoratori con fini di politica del lavoro e sociale. I candidati possono comporre le Liste anche autonomamente.

Hanno diritto al voto tutti coloro che hanno versato contributi all’Istituto di previdenza sociale Bund, anche se lo hanno fatto molto tempo fa e a prescindere dalla nazionalitá.

Perché l’Amministrazione autonoma è importante?

Le decisioni importanti non possono essere prese a prescindere dalle delibere di questa assemblea rappresentativa dell’Ente previdenziale.

I membri che svolgono le loro attivitá gratuitamente decidono come il denaro deve essere speso e chi deve assumere ruoli di dirigenza.

I membri controllano gli uffici amministrativi e si preoccupano che gli interessi degli assicurati e dei pensionati siano sempre tutelati. Prestano servizi importanti per gli stessi elettori ad esempio con migliaia di consulenti che danno gratuitamente informazioni sui temi piú importarti che riguardano l’istituto previdenziale. Inoltre se necessario controllano le decisioni dell’istituto in sede di ricorsi.

Frank-Juergen Weise, direttore uscente dell’Ufficio di collocamento: Meglio pagare lavoro che Hartz IV

In un’intervista con la Sueddeutsche Zeitung Frank-Juergen Weise, capo dell’agenzia per il lavoro (Bundesagentur fuer Arbeit – BA -) ha usato parole forti per congedarsi dal suo impiego.

“Lavorare, questo voglio fare. Non posso assolutamente immaginarmi di fermarmi e impigrirmi” dice in occasione di una riflessione sulla propria prossima pensione. A fine marzo infatti andrà in pensione e lascerà la direzione della BA, dove sta al timone dal 2004.

Il secondo lavoro come direttore dell’ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (Bamf) l’ha già lasciato.

Il prossimo martedì sarà salutato nella Franzoesischen Friedrichstadtkirche al Gendarmenmarkt a Berlino. Smettere è difficile per lui. “Non mi piace affatto quando la gente mi parla della pensione”.

Dei temi affrontati però due sono i più interessanti, entrambi legati alle sue cariche pubbliche. Per primo parla di un mercato del lavoro sostenuto dal pubblico per alcuni casi di Hartz-IV, il sussidio minimo erogato dallo Stato tedesco. “Dovremmo smettere di mandare disoccupati di lungo corso senza qualificazione in ulteriori programmi di formazione, ma piuttosto creare un mercato del lavoro apposta per loro e finanziato dallo Stato. Paghiamo loro per il lavoro, invece che pagar loro l’Hartz IV e l’affitto”, ha detto Weise.

Il 65enne capo della BA si mostra fiducioso, sul fatto “ci possa essere abbastanza lavoro in ambiti di utilità collettiva, nelle piccole comunità, nelle associazioni”.

L’altro tema affrontato nell’intervista con la SZ riguarda il suo lavoro coi rifugiati. Rimpiange il fatto che non abbiano chiamato lui e il suo team al BAMF “un anno prima”. Lamenta l’impossibilità dell’ufficio migrazione di lavorare a pieno regime e con efficacia. “Si sarebbe dovuto vedere che la cosa già stava naufragando, e chiedere aiuto prima. Si sarebbe risparmiato qualcosa per i migranti e alcune brutte immagini non si sarebbero viste. E tra esse anche il malcontento di parte della popolazione contro i rifugiati, il populismo di destra e il pretesto che fornisce alla loro ideologia”, dice Weise.

Difende inoltre Angela Merkel e la sua affermazione: “ce la facciamo”. “Cosa avrebbe dovuto dire altrimenti la cancelliera? Ci proviamo? Vediamo come va? Quando anche in un’azienda c’è un problema da risolvere, non ce ne si lava le mani, ma si dice: okay, ce la facciamo”.

Di Thomas Oechsner e Uwe Ritzer SZ
Traduzione: Alessandro Grassi

Agevolazioni fiscali a favore dei figli

La presenza di figli a carico viene presa in considerazione nel diritto fiscale in diversi modi.

Le agevolazioni fiscali vengono concesse in particolare in seguito alla paternità o maternità ai sensi del Codice Civile tedesco BGB, come anche grazie ad adozione o affido. Le agevolazioni più importanti sono rappresentate dalla deducibilità di un importo forfettario o, in alternativa, dall’assegno famigliare.

L’onere forfettariamente deducibile dal reddito complessivo di ogni genitore si compone di:

importo minimo necessario per la sopravvivenza, stabilito per legge in eur 2.358 ed aggiornato annualmente
spese di educazione scolastica e quelle per la formazione professionale o accademica, fissato a eur 1.320

Quando la dichiarazione viene presentata congiuntamente, gli importi si raddoppiano.

Assegni: Sono da richiedere presso un Ufficio dell’Agenzia per l’impiego. Ammontano a mensilmente

eur 192 per il primo e secondo figlio a carico,
eur 198 per il terzo
eur 223 per il quarto e successivi figli

Gli importi vengono direttamente bonificati dall’Ufficio ovvero accreditati in busta paga dal datore di lavoro.

I figli devono presentare le seguenti caratteristiche di età e curriculari perché i genitori abbiano diritto agli assegni:

minori di 18 anni
tra 18 e 21 anni quando ancora in cerca di occupazione
fino a 25 anni se sotto formazione accademica o professionale
dopo i 25 se gravemente disabili.

Le due agevolazioni sono alternative. Inizialmente e di regola viene quindi versato l’assegno famigliare; poi, in sede di dichiarazione fiscale annuale, viene effettuato il conteggio piú vantaggioso: se la riduzione dell’imposta é maggiore dell’importo degli assegni versati, si procede ad accreditare il risparmio fiscale ed addebitare gli importi versati.

Approssimativamente si può affermare che la deducibilità degli oneri genera un vantaggio fiscale maggiore del versamento degli assegni a partire da una aliquota maggiore del 30%; il che corrisponde ad un reddito annuale di Keur 30 per single o 60 per coniugi.

Onere annuale deducibile dal reddito di un genitore quando l’altro genitore non provvede al sostentamento di una vita famigliare comune: eur 1.908 per il primo ed eur 240 per i successivi figli.

Per il figlio che studia fuori sede, i genitori possono inoltre dedurre eur 924 annuali.

Infine, per la cura e l’assistenza di un bambino fino al compimento del 14° anno di età è prevista una deduzione di eur 4.000 annuali, p.e. per la retta ad un asilo o il soggiorno in un collegio.

DIECI ANNI DI SUSSIDIO PARENTALE

CONGEDO PARENTALE: GIA UN TERZO DEI PADRI FA RICHIESTA DEL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE

Con l’introduzione del sussidio parentale, dieci anni fa, comincia una storia di successo: da allora 8 milioni di madri e padri hanno ricevuto il sostegno famigliare. Il dato è rilevante: l’82 per cento dei riceventi dicono che il sussidio è importante per il loro reddito.

Un bilancio positivo viene tracciato anche dalla ministra per la famiglia Manuela Schwesig: “il sussidio parentale è un pieno successo. Fornisce sicurezza per le giovani famiglie con un neonato durante il congedo, sostiene quindi i genitori con certezze e efficacia proprio quando più ne hanno bisogno. Inoltre il sussidio ha fatto sì che le donne possono rientrare al lavoro più facilmente e che i padri possano prendersi più tempo per i figli. A me fa particolarmente piacere che già oggi un padre ogni tre richieda il congedo parentale. Tutto questo mostra che siamo in sintonia con i desideri e i bisogni dei genitori di oggi”.

L’introduzione del sussidio parentale nel 2007 segna un cambio di rotta nella politica familiare. Con i cosiddetti Partnermonaten, che spettano alla famiglia solo se entrambi i genitori fanno richiesta del sussidio, per la prima volta quest’ultimi vengono considerati nella loro responsabilità familiare e nel loro impegno paterno attraverso l’erogazione di un sussidio aggiuntivo.

Ora il 34 per cento dei padri fanno richiesta del sussidio mensile – in alcune regioni arrivano persino al 58 per centro. Prima dell’introduzione del sussidio parentale erano circa il 2 per cento. Questa crescita ha fatto sì che sempre più madri possano rientrare prima al lavoro.

MODERNIZZAZIONE DEL SERVIZIO

Con l’ElterngeldPlus nel 2015 la prestazione è stata modernizzata e adeguata con più precisione ai desideri e ai bisogni dei giovani genitori di oggi. L’ElterngeldPlus alleggerisce la combinazione tra part-time e assegnazione del sussidio e favorisce una distribuzione condivisa del sussidio parentale tra madre e padre.

Il bonus per le coppie dovrebbe quindi incoraggiare i genitori a pianificare insieme il tempo di lavoro. Così si dà la possibilità di utilizzare per altri quattro mesi l’ElterngeldPlus nel caso in cui madre e padre lavorino per quattro settimane consecutive tra le 25 e le 30 ore la settimana. Il bonus funziona particolarmente bene per i padri: fino al 41 per cento dei padri che hanno fatto domanda dell’ElterngeldPlus scelgono allo stesso tempo anche il Partnerschaftsbonus – bonus di coppia.

ENTRAMBI PROFESSIONALMENTE ATTIVI

“Le giovani coppie desiderano oggi essere attive professionalmente, ma anche entrambi i genitori desiderano avere tempo per i figli”, sottolinea la ministra Schwesig. “Per questo è importante sostenerli in maniera più efficace. L’Elterngeld può allora essere solo l’inizio perchè dà sicurezza ai genitori soprattutto nel primo anno di vita del bimbo.

Per questo vorrei che nella prossima legislatura introducessimo un congedo familiare e un sussidio familiare. Con esso sarebbe quindi possibile rientrare al lavoro ma anche lavorare part-time e contemporaneamente ricevere un sostegno materiale. L’ElterngeldPlus è un passo importante sulla strada del Familienarbeitszeit – congedo familiare”

DI NUOVO AL LAVORO E PRIMA

L’ElterngeldPlus si rivolge soprattutto ai genitori che vogliono tornare prima al lavoro. Se entrambi i genitori contemporaneamente lavorano tra le 25 e le 30 ore alla settimana, allora ricevono un importo maggiorato.

Sebbene abbia solo due anni già 150 mila genitori ne hanno fatto richiesta a dimostrazione che il servizio viene incontro agli specifici desideri e bisogni dei genitori di oggi.

Flexirente – Pensione flessibile Prepensionamento e lavoro secondario

Informazione sulla flessibilità del pensionamento La legge sulla pensione flessibile è stata approvata al Bundesrat il 25 11 2016. Obiettivo della legge è rendere più flessibile il passaggio dalla fase lavorativa alla pensione e allo stesso tempo aumentare l’attrattività di un prolungamento del periodo lavorativo oltre i regolari limiti d’età. Già dal 1 gennaio 2017 entrano in vigore nuove regole sull’età minima pensionabile. Dal 1 luglio 2017 varranno anche nuove regole per i limiti delle retribuzioni aggiuntive e per la compensazione delle riduzioni pensionistiche. Chi vuole andare in pensione si orienta in genere secondo l’età pensionistica regolare. Questa al momento è di 65 anni e cinque mesi. Ma i lavoratori non devono attendere per forza così a lungo. Con almeno 35 anni contributivi sul cassetto previdenziale, già ora possono congedarsi in anticipo dal lavoro, cioè a partire dai 63 anni. Per fare ciò però bisogna mettere in conto delle decurtazioni permanenti. Per questo alcuni pensionati accanto alla pensione anticipata continuano a guadagnare qualcosa per avere un’entrata extra. Fino ad ora: Al momento le possibilità di guadagnare dopo il pensionamento anticipato in concomitanza con una pensione completa sono fortemente limitate. Chi lavora mentre percepisce una pensione anticipata a importo pieno non può guadagnare più di 450 euro al mese e, due volte all’anno, massimo 900 euro. In caso di un reddito superiore la pensione di anzianità viene pagata solo fino a: due terzi, la metà o un terzo rispetto alla pensione decurtata. D’ora in poi: In futuro i lavoratori potranno guadagnare fino a 3600 euro lordi annui senza riduzione della pensione. Questo – calcolato annualmente – è il medesimo importo di prima, ma ora lo si potrà guadagnare anche solo nell’arco di pochi mesi. Un pensionato con una pensione annuale di 12 mila euro (mille euro al mese), guadagna ulteriori 9000 euro all’anno. Dalla differenza tra 9000 e 6300 euro (detrazione) verrà tagliato il 40 per cento (1080 euro) della pensione. Lavorare oltre l’età pensionabile diventerà quindi più conveniente. Fino ad ora: Chi raggiunge l’età pensionabile, può avere un reddito aggiuntivo senza limiti. I contributi pensionistici pagati per questo reddito aggiuntivo dal datore di lavoro non aumentano la pensione. D’ora in poi: I contributi pagati dal datore di lavoro ora aumentano la pensione nel caso in cui anche il lavoratore stesso, secondo una dichiarazione concordata con il superiore, paghi i contributi. Attraverso questo pagamento aggiuntivo la pensione aumenterà con cadenza annuale. L’opzione migliore fino ad ora era rimandare la pensione oltre il limite d’età regolare. In questo caso l’assicurato riceve un addizionale alla pensione dello 0,5 per cento al mese, per ogni mese in cui non prende la pensione. Per un anno di ritardo nel pensionamento quindi si raggiunge il 6 per cento in più. Ad esso si aggiunga che la pensione aumenta grazie ai contributi versati ulteriormente durante l’impiego. Compensazione delle decurtazioni pensionistiche I lavoratori che, dopo i 45 anni di contributi non ricevono una pensione anticipata senza decurtazioni, possono ottenere una compensazione delle decurtazioni intera o parziale se versa dei contributi integrativi (in un pagamento completo o parziale). Se si decide a posteriori di non andare in pensione anticipatamente comunque si mantiene, a causa dei contributi integrativi, una pensione maggiorata corrispondente. Una restituzione dei contributi integrativi non è possibile. Esempio: Michael K. Vuole andare in pensione due anni prima dell’età prevista. Con una pensione di mille euro (lordi) la sua pensione mensile si ridurrebbe di 72 euro. I contributi integrativi alla pensione per una compensazione della decurtazione nelle regioni occidentali della Germania ammonterebbero a circa 17300 euro. Fino ad ora: Dal cinquantacinquesimo compleanno gli assicurati possono domandare al sistema assicurativo un calcolo del costo della compensazione delle decurtazioni per l’età in cui desidererebbero andare in pensione. Questi contributi saranno menzionati in una particolare informativa sui diritti pensionistici. D’ora in poi: In futuro gli assicurati potranno già dal cinquantesimo compleanno richiedere al sistema pensionistico una ragguaglio su quale importo sia necessario per la compensazione delle decurtazioni.

Previdenza anzianità e Betriebsrente

In riferimento alla bella relazione sulla Betriebsrente nel Corriere d’Italia del 15 giugno 2016 sia evidenziato che il dipendente ha il diritto di pretendere che una quota del suo stipendio venga tramutata in premio assicurativo per previdenza di anzianità. Tale diritto sussiste a partire dal 1° gennaio 2002 e comprende anche il dovere da parte del datore di lavoro di consulenza a favore del dipendente circa le diverse possibilità della previdenza di anzianità, le forme offerte dalla ditta, l’importo della pensione futura in base ai premi o contributi versati, i tempi per le istanze e le operazioni da effettuare, le regole previste dal contratto collettivo sindacale da applicare o eventualmente dal contratto aziendale integrativo, da patti in deroga individuali, ecc …

Consigliamo quindi di contattare i responsabili del personale della propria azienda e richiedere informazioni e consigli circa le nuove opportunità sulla previdenza di anzianità previste dalla nuova legge di Riester.

L’importo massimo riconvertibile in contributi previdenziali per l’anzianità ammonta al 4 % del tetto contributivo (Beitragsbemessungsgrenze) e corrisponde per il 2002 all’importo di Eur 2.160 annuali al massimo.