Flexirente – Pensione flessibile Prepensionamento e lavoro secondario

Informazione sulla flessibilità del pensionamento La legge sulla pensione flessibile è stata approvata al Bundesrat il 25 11 2016. Obiettivo della legge è rendere più flessibile il passaggio dalla fase lavorativa alla pensione e allo stesso tempo aumentare l’attrattività di un prolungamento del periodo lavorativo oltre i regolari limiti d’età. Già dal 1 gennaio 2017 entrano in vigore nuove regole sull’età minima pensionabile. Dal 1 luglio 2017 varranno anche nuove regole per i limiti delle retribuzioni aggiuntive e per la compensazione delle riduzioni pensionistiche. Chi vuole andare in pensione si orienta in genere secondo l’età pensionistica regolare. Questa al momento è di 65 anni e cinque mesi. Ma i lavoratori non devono attendere per forza così a lungo. Con almeno 35 anni contributivi sul cassetto previdenziale, già ora possono congedarsi in anticipo dal lavoro, cioè a partire dai 63 anni. Per fare ciò però bisogna mettere in conto delle decurtazioni permanenti. Per questo alcuni pensionati accanto alla pensione anticipata continuano a guadagnare qualcosa per avere un’entrata extra. Fino ad ora: Al momento le possibilità di guadagnare dopo il pensionamento anticipato in concomitanza con una pensione completa sono fortemente limitate. Chi lavora mentre percepisce una pensione anticipata a importo pieno non può guadagnare più di 450 euro al mese e, due volte all’anno, massimo 900 euro. In caso di un reddito superiore la pensione di anzianità viene pagata solo fino a: due terzi, la metà o un terzo rispetto alla pensione decurtata. D’ora in poi: In futuro i lavoratori potranno guadagnare fino a 3600 euro lordi annui senza riduzione della pensione. Questo – calcolato annualmente – è il medesimo importo di prima, ma ora lo si potrà guadagnare anche solo nell’arco di pochi mesi. Un pensionato con una pensione annuale di 12 mila euro (mille euro al mese), guadagna ulteriori 9000 euro all’anno. Dalla differenza tra 9000 e 6300 euro (detrazione) verrà tagliato il 40 per cento (1080 euro) della pensione. Lavorare oltre l’età pensionabile diventerà quindi più conveniente. Fino ad ora: Chi raggiunge l’età pensionabile, può avere un reddito aggiuntivo senza limiti. I contributi pensionistici pagati per questo reddito aggiuntivo dal datore di lavoro non aumentano la pensione. D’ora in poi: I contributi pagati dal datore di lavoro ora aumentano la pensione nel caso in cui anche il lavoratore stesso, secondo una dichiarazione concordata con il superiore, paghi i contributi. Attraverso questo pagamento aggiuntivo la pensione aumenterà con cadenza annuale. L’opzione migliore fino ad ora era rimandare la pensione oltre il limite d’età regolare. In questo caso l’assicurato riceve un addizionale alla pensione dello 0,5 per cento al mese, per ogni mese in cui non prende la pensione. Per un anno di ritardo nel pensionamento quindi si raggiunge il 6 per cento in più. Ad esso si aggiunga che la pensione aumenta grazie ai contributi versati ulteriormente durante l’impiego. Compensazione delle decurtazioni pensionistiche I lavoratori che, dopo i 45 anni di contributi non ricevono una pensione anticipata senza decurtazioni, possono ottenere una compensazione delle decurtazioni intera o parziale se versa dei contributi integrativi (in un pagamento completo o parziale). Se si decide a posteriori di non andare in pensione anticipatamente comunque si mantiene, a causa dei contributi integrativi, una pensione maggiorata corrispondente. Una restituzione dei contributi integrativi non è possibile. Esempio: Michael K. Vuole andare in pensione due anni prima dell’età prevista. Con una pensione di mille euro (lordi) la sua pensione mensile si ridurrebbe di 72 euro. I contributi integrativi alla pensione per una compensazione della decurtazione nelle regioni occidentali della Germania ammonterebbero a circa 17300 euro. Fino ad ora: Dal cinquantacinquesimo compleanno gli assicurati possono domandare al sistema assicurativo un calcolo del costo della compensazione delle decurtazioni per l’età in cui desidererebbero andare in pensione. Questi contributi saranno menzionati in una particolare informativa sui diritti pensionistici. D’ora in poi: In futuro gli assicurati potranno già dal cinquantesimo compleanno richiedere al sistema pensionistico una ragguaglio su quale importo sia necessario per la compensazione delle decurtazioni.